Giovedì 10 luglio a Cox18 dalle 21.30 presentazione del nuovo disco degli Assalti Frontali, Un'intesa perfetta, e subito prima la performance da Roma K.O.
Luchino, aka Militant A, oltre che essere il cantante degli Assalti è anche uno dei personaggi del romanzo, nonché grande amico del Duka...
ecco qualche estratto da Roma K.O. che lo vede protagonista:
LA PANTERA
A cominciare dal logo della Pantera... Ora ti racconto la vera storia di quel logo - anche perché è un episodio emblematico della nostra capacità di coinvolgere gli studenti. Innanzitutto nessun grafico l'ha inventata come avevano scritto i giornali - dando il copyright a questo fantomatico studio grafico che faceva i manifesti per Democrazia Proletaria. In realtà io e Luchino avevamo conservato un volantino a firma Cox 18 - distribuito al corteo nazionale a Milano - il 12 dicembre '89. Sul volantino c'era il testo della canzone Fight the Power dei Public Enemy - con stampato il grande logo delle Black Panther - una pantera nera ringhiante. Luchino e io avevamo deciso di fotocopiare quel volantino e distribuirlo alla prima assemblea di Ateneo - due o tre giorni dopo l'occupazione... Glielo avevamo dato in mano a un militonto demoproletario - improvvisamente la sua faccia si era illuminata - anche perché in quei giorni c'era il gossip televisivo di una pantera fuggita da un circo che girava per le strade di Roma - non si trovava ma lasciava delle tracce - se ne parlava tanto in giro e i romani avevano paura di andare in scampagnata ai Castelli... Il giorno dopo ero piazzato in assemblea - come al solito in alto - sulla montagna a fare casino - quando dalla presidenza avevano tirato fuori un volantino dicendo - "Se ci mancava il simbolo del movimento ora l'abbiamo trovato - è la pantera!"
FRONTIERE
Finalmente all'alba riaprì l'ufficio per il bollino - facendo gli indifferenti tentammo di passare la frontiera in scioltezza... Invece
i doganieri si insospettirono e controllarono i nostri documenti. Luchino - rosso in faccia - si frugava disperato tutte le tasche... Aveva tragicamente dimenticato a casa la sua carta d'identità... Provammo a un'altra frontiera. Niente da fare... Be' - nel giro di un'ora ci sgommammo tutti i posti di confine possibili. Forse eravamo già segnalati sui loro terminali. Ci fermavano - ci chiedevano i documenti - non li avevamo e non potevamo passare. Dopo il decimo tentativo Luchino si rassegnò a e tornò indietro da solo.
DEAD KENNEDYS
a Roma invece andai al concerto dei Dead Kennedys al Much More - una discoteca di pariolini dove il sabato pomeriggio si ballava La febbre del sabato sera... Thomas - un punk tornato da Londra aveva portato lo speed. Io e Banana - Luchino e il Baldo - dopo la botta riuscimmo a entrare senza pagare imboccando veloci la porta minuscola... UUUH! Così - sembrava di volare e quelli del servizio d'ordine si scansarono senza capirci niente...
In sei o sette con la sola spinta dello speed - UUUH! Il pubblico sputazzava sui Dead Kennedys... Il cantante stava in mezzo al pogo selvaggio gridando "Nazi Punk! Nazi Punk - FUCK OFF!" Che adrenalina... Con lo speed ero finalmente entrato in sintonia con la velocità del punk...
GENOVA 2001
Ho affrontato la giornata di sabato - tra scontri e mattanze - insieme a Luchino - come ai vecchi tempi - perché in quei frangenti puoi avere al fianco solo quelli di cui ti fidi - quelli con cui le cose le hai fatte e sai che le sanno fare - quando basta un colpo d'occhio per capirsi e nella testa risuona un solo imperativo - RAPIDO...
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